Fornirà informazioni su ausili per ipovedenti, pratiche pensionistiche, servizi specifici esistenti sul territorio, inserimento scolastico e lavorativo, corsi di mobilità ed autonomia domestica, barriere architettoniche sensoriali, esenzioni ticket sanitari, accesso alla cultura e altro ancora. Sarà gestito dall’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti.
L'ospedale Mauriziano viene incontro agli ipovedenti. Partirà domani, 21 aprile 2017, presso l'ospedale Mauriziano di Torino. il primo sportello sulla disabilità visiva, gestito dall'Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (Apri Onlus), che si occupa di tutelare ed assistere gli ipovedenti e non vedenti su tutto il territorio piemontese. Al suo interno collaborano attivamente medici, pazienti e numerosi volontari.
Allo sportello, che sarà attivo, all'interno dello spazio volontariato del nosocomio, tutti i venerdì dalle ore 8,30 alle ore 11, potranno accedere gratuitamente tutti coloro che soffrono di importanti problemi visivi e sono interessati a ricevere informazioni su ausili per ipovedenti, pratiche pensionistiche, servizi specifici esistenti sul territorio, inserimento scolastico e lavorativo, corsi di mobilità ed autonomia domestica, barriere architettoniche sensoriali, esenzioni ticket sanitari, accesso alla cultura, ecc..
Lo sportello sarà gestito, insieme ad altri volontari dell'associazione, dalla dott. Rosanna Mano, ex-responsabile del Centro Documentazione Non Vedenti della Città di Torino, che intende mettere ancora a disposizione gratuitamente la propria lunga esperienza nel settore.
“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa – afferma il Direttore Generale del Mauriziano Silvio Falco – e ringraziamo per la lunga collaborazione di questi anni”.
“Siamo molto contenti che il Mauriziano ci abbia concesso questo spazio”, dichiara il presidente Apri Onlus Marco Bongi. “La nostra organizzazione collabora con il reparto di Oculistica dal 1989 e moltissimi nostri soci sono passati da questi ambulatori nel momento in cui hanno contratto malattie oculari invalidanti. Abbiamo sempre riscontrato nei medici grande professionalità e sensibilità umana”.
Da QS