Ospedale del Casentino Bibbiena

Sono un cittadino di Poppi (Arezzo) e con soddisfazione ho saputo che per la seconda volta l'ospedale del territorio, ovvero quello del Casentino sito in Bibbiena (AR) è stato premiato con i Bollino Rosa sinonimo di amico delle donne. Li è nata la nostra prima figlia e devo dire che ci siamo trovati benissimo, meglio di così il parto non lo potevamo immaginare e questa è opinione diffusa nel territorio e oltre, infatti le partorienti sono sempre venute anche da oltre i confini del nostro territorio. Purtroppo i Sindaci del Casentino in accordo con i vertici della Asl8 hanno decretato la morte del Punto Nascita dell'Ospedale di Bibbiena! Tutti i parti verranno dirottati all'Ospedale San Donato di Arezzo, dicono per motivi di sicurezza! Tale notizia è ancora più assurda dal momento che siamo in zona disagiata, zona montana e dal Casentino per arrivare ad Arezzo può volerci anche 1 ora di macchina in condizioni di traffico normali. Per questi motivi, nonostante il basso numero di parti, il punto nascita è sempre giustamente rimasto aperto in deroga e poteva continuare a rimanere aperto. Ma provate ad immaginar cosa potrebbe succedere magari una notte d'inverno, magari col ghiaccio e la neve, ad una partoriente con travaglio che dal Casentino deve giungere sino ad Arezzo: come si può parlare di maggior sicurezza se chi deve partorire corre dei rischi anche solo per andare all'ospedale? E non parlo poi del disagio dovuto alla impossibilità del partorire vicino a casa, ai familiari ed agli amici più stretti, condizioni che sono anche psicologicamente favorevoli per la donna nell'affrontare un momento bellissimo e delicato come il parto. Inoltre il punto nascita di Arezzo non è neanche minimamente paragonabile a quello di Bibbiena, e lo dico a ragion veduta in quanto ad Arezzo è nato il nostro secondo figlio e ci siamo trovati molto male, sia per il disagio del dover fare un'ora di macchina per arrivare all'ospedale e le conseguenze psicologiche che esso comporta, sia per la lontananza da casa, sia per la ristrettezza degli ambienti (camere piccolissime e scomodissime) sia per la scarsa disponibilità del personale dovuta al fatto che ad Arezzo ci sono grandi numeri da gestire, un parto dopo l'altro come ad essere ad una catena di montaggio e quindi il personale , anche volendo, non può prendersi cura delle partorienti come a Bibbiena. I cittadini hanno mostrato tutto la loro contrarietà a questa decisione presa di nascosto, alle loro spalle e senza un minimo confronto. Fino a poco tempo fa i sindaci promettevano le barricate in difesa del punto nascita ed ora a sorpresa ne hanno decretato la fine. Secondo i Patti Territoriali firmati il 29 febbraio 2016 il punto nascita dovrebbe chiudere dal 1 di giugno, quindi c'è ancora tempo per ribaltare questa sciagurata decisione. La chiusura del punto nascita a Bibbiena mette a rischio la vita delle partorienti e dei nascituri del Casentino. Distinti saluti, David Puri